Michel8 del 7 Giugno 2020

Questa è la testimonianza di una nostra carissima amica!

Ho vissuto questi lunghi giorni di pandemia divisi in tre fasi. La prima fase, i primi 20 giorni di Marzo, con la frenesia e l’adrenalina di dover affrontare un’incognita potenzialmente letale e molto pericolosa. Lavorando in ospedale ho dovuto in poche ore sconvolgere ed accelerare i miei orari, i miei ritmi, ho dovuto modificare i miei rapporti con i pazienti e i loro familiari: aumentando il distanziamento fino, nei casi più cronici e tranquilli, al totale allontanamento (solo telefonate o messaggi via mail). Durante questi giorni ho dovuto inoltre gestire una brutta influenza di mio marito Luciano (febbre alta, spossatezza e tosse importante). Qualche volta abbiamo anche pensato fosse COVID, ma la ASL e il 112 non lo hanno ritenuto possibile…e così siamo andati avanti. Poi il 21 marzo tutto cambia…..Luciano, superato il periodo più brutto, è risultato positivo al COVID, ed io il giorno successivo. Inizia così la mia seconda fase: Quarantena totale a domicilio, insieme alle nostre figlie, fortunatamente sane ed asintomatiche. Ho trascorso 40 giorni in casa, a stretto contatto con la mia famiglia. Ho dovuto nuovamente modificare i miei ritmi (molto più pacati e scanditi). Ho reimpostato i miei rapporti con le ragazze e con mio marito: ho avuto tanto tempo per parlare, confrontarmi, divertirmi e talvolta discutere con loro. Ho ripreso in mano passioni che non vivevo da decenni (il ricamo, la lettura di un libro a settimana, la visione di film tranquilla sul divano). Ho goduto, forse per la prima volta, di colazioni, pranzi e cene tutti insieme. Gesti banali? Per me assolutamente no! Ho inoltre sperimentato la vera amicizia e il vero sostegno (fosse anche per un solo messaggio giornaliero) da parte di persone che prima sfioravano appena la mia vita e di altre che invece erano, e ne sono tutt’ora, parte fondamentale. Ma l’aspetto forse più forte che ho vissuto, è stato il mio rapporto con Cristo: ho avuto modo di percepire Gesù sempre accanto a me, attraverso la preghiera personale e quotidiana, gli incontri settimanali con la mia Comunità di fede, i videomessaggi giornalieri di don Giammarco, le Messe mattutine di Papa Francesco. Ma in realtà ho realizzato che non è Gesù che si è fatto trovare, Lui è sempre stato accanto a me, sono io che l’ho cercato con ardore, con desiderio. Il desiderio di pregare, di ascoltare le parole del Santo Padre nelle varie cerimonie, di confrontarmi sul Vangelo. Ed è iniziata così, i primi di Maggio, la mia attuale terza fase. Ho ripreso a lavorare, con ruoli e turni diversi e più impegnativi, ho riaccelerato i miei orari; ma ciò che non ho modificato e che mi impegno a non modificare è il desiderio di sentirmi accanto Cristo, e ciò mi porta a desiderare di trascorrere tempo dedicato alla mia famiglia, ai miei ragazzi del Clan o della Co.Ca (seppur on line); il desiderio di approcciare diversamente i miei pazienti, con più ascolto e pazienza; il desiderio di preghiera e di Comunicarmi con Lui (andare in Parrocchia e ricevere l’Eucarestia è stata la prima cosa che insieme a Luciano, ho fatto appena uscita dalla quarantena). “Desiderare Cristo e trovarlo sempre accanto” questo è quello che vivo tutti i giorni.

Ida

Continuiamo il nostro viaggio all’interno dei gruppi parrocchiali!
Oggi ci è stato raccontato il catechismo di preparazione alla Cresima. Avremo due punti di vista: quello di una catechista e quello di un ragazzo!
Buona lettura!

CATECHISMO DI PREPARAZIONE ALLA CRESIMA

Il catechismo di avviamento alla cresima a San Michele è un’occasione per i ragazzi non solo di crescere e formarsi, ma anche di trovare un gruppo di amici con cui condividere questo percorso e iniziare a capire il significato della parola “comunità”. Vengono accompagnati dalle elementari, alle medie fino al liceo ed è sempre bello vederli crescere piano piano anche nell’amicizia e nella gioia del gruppo! I singoli gruppi sono divisi per fasce d’età, ma non mancano occasioni di confrontarsi con i più grandi e i più piccoli, ad esempio durante ritiri di Natale o di Pasqua o campi comunitari. I ragazzi sono incoraggiati sin da subito a “fare gruppo”, cioè a fidarsi gli uni degli altri e a creare amicizie solide e profonde che possano durare negli anni. La catechesi, specialmente per i più piccoli, è accompagnata da giochi e attività ricreative così da divertirsi imparando i fondamenti del percorso di fede. Durante gli incontri di mercoledì hanno modo di sperimentare in piccolo la comunità parrocchiale e di inserirsi in un contesto di ascolto e rispetto reciproco, senza pregiudizi e discriminazioni, ma soprattutto è importante la partecipazione della S. Messa la Domenica per comprendere appieno il significato di incontro con Dio. Inoltre l’aspetto del servizio è fondamentale e incoraggiamo soprattutto i più grandi a prenderne parte sia per formarsi che per fare nuove esperienze che spesso cambiano la nostra prospettiva e ci fanno conoscere nuovi mondi e prospettive. I servizi sono molti e c’è bisogno di tutti, e sicuramente ognuno potrà trovare quello più adatto… e spesso anche inaspettato! I campi sono un punto centrale di tutti i percorsi e molti ragazzi dopo una settimana intensiva di giochi, riunioni, servizi, tornano cambiati con il cuore più leggero e la consapevolezza di aver trovato una famiglia allargata, fatta di catechisti e nuovi amici. La vita comunitaria di cui fanno esperienza non lascia spazio a solitudine o noia, ma è un’opportunità per tutti di aiutare e venire aiutati, di crescere e di scoprire un nuovo modo di stare insieme! Durante gli anni di crescita più delicati i ragazzi trovano un punto fisso nei loro gruppi e nei loro catechisti che li sorreggono e li indirizzano a un percorso di fede per scoprire se stessi ed entrare a far parte di una comunità. Molti scelgono di continuare anche dopo la cresima il percorso di gruppo e per noi è una gioia vederli così affezionati sia alla parrocchia che al loro percorso personale, e speriamo che per loro questa sia un’occasione unica per crescere insieme a Dio e all’affetto di chi sta intorno a loro.
(Una catechista)

Per me il catechismo è un luogo dove posso stare bene perché si formano molte amicizie con gli altri ragazzi e soprattutto perché a riunione quando si parla di un determinato argomento possiamo parlarne con persone della nostra età ma anche con persone più grandi (catechisti) e quindi si può trovare una soluzione grazie anche all’aiuto dei tuoi amici. Oltre a questo poi ci sono molte esperienze lontano dalla famiglia, dal cellulare, ecc. ma con altri ragazzi con cui si possono fare molte attività divertenti (in questo caso parlo del campo estivo e invernale). Infine un’altra cosa bella del catechismo è che ci si può organizzare molte volte con il proprio gruppo per uscire a mangiare tutti insieme, ad esempio.
(Un ragazzo)

Avvisi

Giovedi 11 giugno, in preparazione della festa del Corpus Domini, ci sarà l’Adorazione dalle 15.30 alle 18.30 e alla fine della S. Messa proseguirà l’Adorazione serale dalle 19.00 alle 24.00.

Domenica 14 Giugno è il CORPUS DOMINI e, come sempre, alla fine della S. Messe delle 10.00 si farà la Processione (in sicurezza, con le dovute distanze) fino al cortile delle suore dove ci sarà la Benedizione Eucaristica.
Orario S. Messe: feriali e Sabato ore 8.30 – 18,30 – Domenica ore 8,30 – 10.00 – 11,30 – 18,30